«Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere». Il richiamo ad una delle frasi letterarie e musicali più celebri nasce spontaneo
se focalizziamo il pensiero sul Krishna Janmashtami che inizia oggi, 18 agosto per concludersi alla mezzanotte di domani venerdì 19.
Senza voler semplificare troppo il significato di una delle celebrazioni più importanti del calendario induista, ripercorrendo il cammino del Dio Shri Krishna, alla cui nascita è
dedicata la ricorrenza, balza subito all’occhio come la luce e la positività prevalgono anche al cospetto dell’oscurità. Secondo la consolidata e secolare tradizione, Shri Krishna arrivò sulla terra per riportare il dharma (ovvero, l’osservanza delle fondamentali regole del rispetto) per vincere l’egoismo e la malvagità di re Kamsa. Lungo un cammino che ci vede costantemente impegnati a districarci in un periodo buio, la celebrazione del Krishna Janmashtami ci offre un importante momento di riflessione, per capire se effettivamente il tempo a nostra disposizione è impiegato nel “portare alla luce del sole” tutto ciò che può ridare gioia e serenità alla nostra quotidianità. Ben consapevoli che, rafforzati interiormente in tutto ciò, sarà poi più facile riproporlo a chi ci sta attorno. In diverse zone del mondo, il giorno della nascita di Krishna viene celebrato con l’intimità del digiuno totale ma anche con la condivisione di canti e preghiere. Sarà così più chiara la strada che porta verso la luce. Guardandovi attorno, scoprirete che è un percorso che non state facendo da soli.
Come scritto oggi a Prasanthi Nilayam
"Il principio di Krishna gode di gioia. Il principio di Rama si basa sul concetto di badhyatha (obbligo). Il Ramayana ha lo scopo di promuovere il regno di Verità e Rettitudine sulla terra. Krishna Avatar aveva lo scopo di dare un messaggio perenne al mondo. Krishna non cercava nulla per se stesso. Non ha tenuto nulla per sé. Ha dato via tutto alla gente. Uccise suo zio materno, Kamsa, e installò sul trono il padre di Kamsa, Ugrasena. Non desiderava il Regno. Fece amicizia con i Pandava, sconfisse i Kaurava e incoronò Dharmaja come imperatore. Non si è fatto re. Era un re senza corona. Era il re dei re. Non aveva un regno suo. Ma Egli regnò sui cuori di milioni di persone. È questa profonda verità che viene proclamata dal Krishna-tatwa (principio di Krishna). Se chiedi a fondo, scoprirai che ogni Avatar incarnato per trasmettere un messaggio speciale e svolgere una missione particolare."
