Secondo la tradizione cristiana, il Lunedì dell’Angelo (comunemente detto “Pasquetta” perché è il giorno che segue la Pasqua)
ricorda il momento in cui un Angelo apparve a Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Maria di Salome che si erano recate al sepolcro, annunciando loro la Resurrezione di Cristo.
La figura dell’Angelo ricorre spesso nei racconti biblici e, a voler ben vedere, ricorre spesso anche nella nostra quotidianità.
L’Angelo Custode è colui al quale ci rivolgiamo per chiedere supporto nei momenti di difficoltà, per aver conferma di essere sulla strada giusta. Dalle più antiche generazioni ai giorni nostri, raccomandarsi al proprio Angelo Custode è buona abitudine.
Quante volte abbiamo detto “Sei proprio un Angelo” a quella persona, magari non conosciuta, che con semplicità e disinteresse si è adoperato per risolvere una nostra situazione di disagio.
Se ne può dedurre che, in un periodo storico e sociale dove i valori stanno affievolendo la loro forza, sapere di avere al proprio fianco, nelle dimensioni più differenti (una persona, una piuma, un qualsivoglia segnale a forma di cuore…) una figura divina è la chiave per aprire la porta della serenità, della consapevolezza e della forza interiore. Sappiamo ben tutti dove può portarci la loro pratica quotidiana…
Che il Lunedì dell’Angelo sia quindi il giorno in cui, nel nostro intimo, ringraziamo colui o coloro che seguono da vicino il nostro cammino, impedendoci di deragliare ma, al contrario, permettendoci di incontrare e vivere con quelle persone e in quegli ambienti, dove il fragile fuscello diventa pianta di alto fusto e tronco solido.
