Si ripropone oggi, 26 ottobre, la “Giornata Nazionale del Folklore e delle Tradizioni Popolari”
una ricorrenza che va ben oltre la riproposizione di una sagra, di un ballo o di una fiera.
Avere una tradizione che si perpetua nel tempo è il segno tangibile che è stato “lasciato un segno” che viene tramandato di generazione in generazione.
Vien da sé che se una tradizione è vissuta con passione e con partecipazione, il segno sarà più accentuato ed il suo vero significato, sarà più facile da comprendere per chi viene dopo. Per chi avrà il compito di presentare quella stessa tradizione con altrettanta enfasi.
Domanda diretta: ritrovarci per celebrare una ricorrenza, riunirci per vivere l’essenza di una meditazione, condividere un pasto con lo scopo principale di trascorrere insieme del tempo che permetta una reciproca e migliore conoscenza non fa parte delle belle tradizioni? Di quelle tradizioni che “sottolineano” la missione ed i valori che sono propri di una associazione?
Teniamole vive le belle tradizioni e nella giornata a loro dedicata, rinforziamole, consolidiamole ma, soprattutto, parliamone a chi, un giorno, avrà il privilegio di fare altrettanto.
