È la stagione del risveglio. È la stagione dei primi tiepidi raggi di sole,
dell’aria “frizzantina” che ci fa vedere cose e colori con tonalità che sono difficili da descrivere, ma regalano uno stato d’animo spesso positivo.
È la Primavera accolta sempre con gioia ed emozione rinnovate, fors’anche perché permette di lasciarsi alle spalle le corte e grigie giornate invernali.
Primavera, nella cultura popolare, è anche la stagione della semina: campi da arare, innanzitutto, perché Madre Terra possa poi trasformare in rigogliosi frutti, quei piccoli semi, oggi deposti con cura e tanta aspettativa.
Ora, la domanda da farsi è semplice: quali “semi” vogliamo rendere i nostri “rigogliosi frutti” da oggi in poi? O, se preferite, quanto tempo siamo disposti a dedicare, ogni giorno, per “arare il campo” delle nostre certezze, magari anche togliendo qualche “sasso” per rendere più fertile il terreno?
Servirà rimboccarsi le maniche, assicurarsi di avere tutti gli “attrezzi” necessari e poi cominciare a lavorare, passo dopo passo, “seme dopo seme”. Quali “attrezzi”: continuità, costanza, entusiasmo e responsabilità, ovvero la appagante ed intrigante abilità di dare una risposta alle nostre esigenze, in modo da presentarsi al mondo, “rigogliosi” di quei valori che ci fanno stare bene con noi stessi. E che, quindi, renderanno gradevole il trascorrere del tempo con chi ci sta attorno.
Viviamo quindi l’arrivo della Primavera, annunciata dall’equinozio, con la consapevolezza che ci aspetta un bel cammino. Da percorrere un po’ assorti nei propri pensieri (ma non troppo..!) e un po’ condividendo sensazioni, stati d’animo e il "fare del Cuore".
Come dire: noi le scarpe ce le siamo già allacciate e siamo pronti a partire… Vi aspettiamo!

 
			      
                    	  
                 
                    	  
                 
                    	  
                